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ZGODBE IZ KOSTANJEVIH GOZDOV
ZGODBE IZ KOSTANJEVIH GOZDOV
OV

81 min

Genere: Fantasy, Dramma, Storia

Lingua: Italiano

Regia: Gregor Božič

Con: Massimo De Francovich, Giusi Merli, Ivana Roščić, Tomi Janežič, Nejc Cian Garlatti, Anita Kravos, Nataša Keser, Dora Ciccone

Versione originale in sloveno con sottotitoli in italiano / V izvirnem jeziku s podnapisi v italijanščini.
Film je prejel rekordnih enajst vesen na Festivalu slovenskega filma in nagrado za najboljši prvenec na festivalu Tallin Black Nights Film Festival 2019.

Sredi kostanjevih gozdov na jugoslovansko-italijanski meji živi skopuški mizar in bolestno prešteva svoje novce. Na drugi strani reke se zadnja kostanjarka Marta pripravlja, da bo za vedno zapustila nesrečne doline in našla novo, boljše življenje onkraj oceana.

Zgodbe iz kostanjevih gozdov so sanjska parabola o »življenju in smrti v pozabljenih, zapuščenih krajih«.
Vstopnina 5€

C’era una volta una coppia di anziani. La donna si ammalò e morì e l’uomo si ritrovò da solo. Incontrò una giovane donna, una venditrice di castagne che voleva disperatamente andare via di casa.
"Storie dai boschi di castagne", il lungometraggio diretto da Gregor Božič, è un intreccio di suggestioni, di suoni, rumori, il racconto di foglie rosse sospinte dal vento e schiacciate dal respiro affannoso di chi porta su di sé il peso di una povera esistenza; è un piano sequenza che percorre le rive di quelle stesse esistenze che si incontrano e che sono vite in assenza: di persone che sono andate via, di un marito, di un figlio, di un passato in cui si riusciva almeno a ballare con le scarpe buone. Assenza di un futuro, di prospettive, se non quelle riportate come progetto sul libro dei conti di un vecchio falegname.

L’ opera è essa stessa un intreccio di ispirazioni: tre racconti di Anton P. Chekhov, lo spettacolo teatrale “Requiem” di Hanoch Levin e i locali racconti dalla Slavia Veneta, luogo di confine tra la Slovenia e l'Italia, le Valli del Natisone, dove il film è stato interamente girato.

Miglior film al Tallin Black Nights Film Festival, una lunghissima teoria di premi in quasi tutte le categorie al Festival of Slovenian Film, il lungometraggio procede per quadri, delle bellissime nature morte negli interni, che si illuminano con le luce del passato, del non terreno e della musica. La colonna sonora fa da contraltare luminoso ad una realtà cupa in cui le cose preziose vengono svendute e dove diventa un lusso, per il luogo in cui si vive, riuscire a “tirar fuori qualcosa dal cuore”. Come spettatori grati, avremo senz'altro buona memoria del regista.

81 min

Genere: Fantasy, Dramma, Storia

Lingua: Italiano

Regia: Gregor Božič

Con: Massimo De Francovich, Giusi Merli, Ivana Roščić, Tomi Janežič, Nejc Cian Gar...

Versione originale in sloveno con sottotitoli in italiano / V izvirnem jeziku s podnapisi v italijanščini.
Film je prejel rekordnih enajst vesen na Festivalu slovenskega filma in nagrado za najboljši prvenec na festivalu Tallin Black Nights Film Festival 2019.

Sredi kostanjevih gozdov na jugoslovansko-italijanski meji živi skopuški mizar in bolestno prešteva svoje novce. Na drugi strani reke se zadnja kostanjarka Marta pripravlja, da bo za vedno zapustila nesrečne doline in našla novo, boljše življenje onkraj oceana.

Zgodbe iz kostanjevih gozdov so sanjska parabola o »življenju in smrti v pozabljenih, zapuščenih krajih«.
Vstopnina 5€

C’era una volta una coppia di anziani. La donna si ammalò e morì e l’uomo si ritrovò da solo. Incontrò una giovane donna, una venditrice di castagne che voleva disperatamente andare via di casa.
"Storie dai boschi di castagne", il lungometraggio diretto da Gregor Božič, è un intreccio di suggestioni, di suoni, rumori, il racconto di foglie rosse sospinte dal vento e schiacciate dal respiro affannoso di chi porta su di sé il peso di una povera esistenza; è un piano sequenza che percorre le rive di quelle stesse esistenze che si incontrano e che sono vite in assenza: di persone che sono andate via, di un marito, di un figlio, di un passato in cui si riusciva almeno a ballare con le scarpe buone. Assenza di un futuro, di prospettive, se non quelle riportate come progetto sul libro dei conti di un vecchio falegname.

L’ opera è essa stessa un intreccio di ispirazioni: tre racconti di Anton P. Chekhov, lo spettacolo teatrale “Requiem” di Hanoch Levin e i locali racconti dalla Slavia Veneta, luogo di confine tra la Slovenia e l'Italia, le Valli del Natisone, dove il film è stato interamente girato.

Miglior film al Tallin Black Nights Film Festival, una lunghissima teoria di premi in quasi tutte le categorie al Festival of Slovenian Film, il lungometraggio procede per quadri, delle bellissime nature morte negli interni, che si illuminano con le luce del passato, del non terreno e della musica. La colonna sonora fa da contraltare luminoso ad una realtà cupa in cui le cose preziose vengono svendute e dove diventa un lusso, per il luogo in cui si vive, riuscire a “tirar fuori qualcosa dal cuore”. Come spettatori grati, avremo senz'altro buona memoria del regista.
Non ci sono spettacoli legati a questo evento.
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